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13/07/12

MILANO, PISAPIA TOGLIE I PASS PREFERENZIALI


 MILANO, PISAPIA TOGLIE I PASS PER LE CORSIE PREFERENZIALI AI POLITICI, AI SINDACALISTI E ALLE BANCHE


MILANO - Renzo Bossi perderà il suo pass. Meglio, i suoi: ne aveva quattro. Stessa sorte per il permesso di Emilio Fede, abolito. E così pure per quello dell'ex ministro Claudio Scajola. Niente più transito libero sulle corsie preferenziali riservate a bus e taxi. Ci sono politici, sindacalisti, alti dirigenti di banche e aziende, giornalisti: tutti trascinati nel taglio dei privilegi per la circolazione annunciato qualche mese fa dalla giunta Pisapia e stabilito giovedì da una delibera.

IL TAGLIO DEI PERMESSI - Quattro pass su dieci verranno tagliati: il numero totale passa così da 4.100 ad un massimo potenziale di 2.500. «Come avevamo promesso - spiega l'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran - abbiamo garantito una riduzione del 40 per cento dei permessi per le corsie riservate, inserendo criteri di trasparenza anche per togliere margini di arbitrarietà nella decisione. Saranno rivisti anche i numeri dei pass concessi ai singoli: una persona non potrà avere più di un'autorizzazione».
Vengono eliminate completamente le autorizzazioni per i partiti politici, le banche, i servizi postali e le organizzazioni sindacali. I medici riceveranno i permessi solo per motivi di servizio e per interventi urgenti, mentre le Onlus dovranno dimostrare che appartengono al settore dell'assistenza socio-sanitaria. Per la stampa è previsto un numero massimo di cinque pass per testata (prima non c'erano limiti), che scende a tre per le società private con capitale sociale superiore ai dieci milioni di euro. Per quest'ultima categoria è al vaglio dell'amministrazione anche la possibilità di sottoporre a pagamento il rilascio dei pass, destinando gli introiti all'abbattimento delle barriere architettoniche. Le nuove regole entreranno in vigore dal prossimo primo ottobre.

I CONTROLLI - L'esame degli uffici comunali stabilirà chi ha diritto e chi no al permesso, ma alla fine dell'analisi la riduzione potrebbe interessare molti «titolari» noti: dovrebbero perdere il pass tutti i politici e i parlamentari non eletti a Milano come Italo Bocchino, Antonio Di Pietro, Mariastella Gelmini, Luca Volonté, Giulio Tremonti, Rocco Buttiglione, Marcello Dell'Utri (la categoria contava 131 pass). La rappresentanza delle banche (con 376 permessi) subirà una riduzione non indifferente. Tagli pesanti dovrebbero subire anche i 237 permessi per le aziende editoriali. Una qualche riduzione potrebbe arrivare anche per i vari corpi dello Stato (328), i medici (260) e soprattutto per le grandi aziende private: da Coca Cola, a Mercedes; da Prada, a Pirelli (le autorizzazioni erano 436 in tutto).



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