Italia, strage di ciclisti
1000 morti in tre anni
Le associazioni di categoria lo dicono da tempo, ma il loro grido rimane inascoltato: per i ciclisti ormai è strage. Gli ultimi dati, elaborati come sempre dall’Asaps – associazione amici polizia stradale – parlano chiaro e dimostrano che da noi, in pratica, muoiono ogni sei mesi un numero di ciclisti pari a quelli che fanno il Giro d’Italia.
Anche qui c’è il solito problema dei numeri Istat perché l’anno di riferimento è solo il 2005, ma è l’ultimo disponibile: così si scopre che in 12 mesi sono morti 317 ciclisti, con un incremento del 5,7%, in totale controtendenza rispetto al calo generale della mortalità sulle strade che nel 2005 che è stato del 4,7%.
E non è tutto: in appena 3 anni, secondo un’inchiesta pubblicata sulla rivista il Centauro sono quasi 1.000 i ciclisti che hanno perso la vita sull’asfalto, con 12.476 feriti, (35.491 in tre anni), ossia il 6% in più rispetto agli 11.766 del 2004. Il dato generale fa segnalare invece un calo del 2,7%…
Scrivo da pedone, ciclista, motociclista e sempre meno automobilista.
1) Chiunque circola, indipendemente dal mezzo che usa, si sarà reso conto che le strade sono praticamente uguali a 20 anni fa; la differenza la fanno il gran numero di automobili, troppe in rapporto al numero di strade, ormai a quasi qualsiasi orario, e sempre più ingombranti. Chi di voi si ricorda le dimensioni dei veicoli negli anni 70 sa di cosa parlo. Il sorpasso è di conseguenza sempre più pericoloso, è veramente meglio evitarlo se non ci sono le condizioni in sicurezza. Gli automobilisti purtroppo o se ne fregano o non se ne rendono conto: sorpassi in prossimità di incroci e strisce pedonali, sorpassi che costringono chi marcia in senso opposto a frenate improvvise e quant’altro di peggio si possa immaginare.
2)Da motociclista mi rendo conto che quando vengo sorpassato – e capita per esempio anche quando vado a 70 dove c’è il limite di 50 – pochi tengono conto delle dimensioni del mezzo: è vero che una moto è stretta (idem per le bici) ma non si può passare a 20 cm di distanza.
3)E’ anche vero che tanti ciclisti sono un po’ incuranti di alcune norme del codice stradale e di buona educazione: vedi i gruppi di 2 o 3 ciclisti affinacati su strade a due corsie e doppio senso di marcia…vedi attraversamenti col rosso in città e altro.
Purtroppo la polizia municipale e non su strada è pochina, le multe per queste infrazioni sono difficili da fare e comunque le multe sono “solo” una sanzione pecuniaria e difficilmente lasciano il segno su chi le subisce. Anzi spesso quello che fa girare le scatole – e non sempre a torto – è il “perchè io? Lo fanno tutti!”
Ci vorranno sforzi di buona educazione e uso della testa da parte di tutti gli utenti della strada per far migliorare le cose!
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