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12/05/13

giornata mondiale della bicicletta



Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata mondiale della bicicletta. In Italia la manifestazione più importante si terrà a Milano con il Cyclopride, ma in tutte le più importanti città del pianeta si terranno pedalate di protesta e di proposta per chiedere maggior tutela per le due ruote. Ma com’è la situazione italiana? Ha lasciato tutti sorpresi il dato dello scorso anno secondo cui erano state vendute, per la prima volta da mezzo secolo, più bici che auto. In sostanza possiamo affermare che non stiamo messi così male.

In tutta Europa, secondo i dati di Legambiente, l’Italia è il terzo Paese con più biciclette, dietro soltanto a Germania e Regno Unito. Va detto però che siamo anche uno dei Paesi con il più alto numero di residenti, e che quindi se valutiamo il numero di bici pro-capite, la graduatoria è molto peggiore. I dati completi arrivano fino all’anno 2011 quando nel nostro Paese circolavano un milione e 750 mila biciclette, mediamente una ogni 35 abitanti, un po’ pochine visto che in Olanda sono mediamente una ogni 5. Va specificato che l’anno 2012 è stato quello del record, quindi questo numero va visto al rialzo.


Domenica 12 maggio la città di Milano presenterà una doppia iniziativa in favore della mobilità sostenibile. Prima di tutto istituirà la terza domenica dell’anno senza auto; insieme a questa iniziativa saranno promosse una serie di attività sportivi e culturali tra le quali spicca il Cyclopride, una sorta di meeting di ciclisti che occuperanno 20 km di strade con le due ruote. L’iniziativa è estesa a tutta l’Italia, ma la maggiore attenzione si concentra proprio sul capoluogo lombardo dove convergeranno ciclisti da tutta la Regione.

La data non è scelta a caso. Si tratta infatti della giornata mondiale della bicicletta, giorno in cui in tutto il mondo si tengono iniziative in favore delle due ruote per ribadire la necessità prima di tutto di sicurezza, dato che ormai muoiono ciclisti tutti i giorni in scontri con le auto, e poi anche una maggiore libertà di movimento dato che piste ciclabili ed altre attrezzature ancora scarseggiano in Italia come in molti altri Paesi.

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04/05/13

Pedoni, Pedali e Pendolari il 4 maggio insieme a Milano



Partecipa alla mobilitazione nazionale il 4 maggio a Milano 15 milioni di italiani si affidano al trasporto pubblico per i loro spostamenti quotidiani, in costante crescita le persone che scelgono di usare la bici o le proprie gambe.
 Milioni di cittadini che continuano ad essere ignorati dalla politica per la mobilità nazionale che insiste, nonostante la richiesta, ad investire il 75% delle risorse destinate al settore, in autostrade, tangenziali, alta velocità. Dall'urgenza di riorientare le risorse pubbliche, ripensare il modello di mobilità trasformandolo in base alle esigenze delle persone, nasce la Rete per la Mobilità Nuova, un’alleanza di cittadini e associazioni impegnati nella promozione di politiche di trasporto che mettano al centro i bisogni della maggioranza degli italiani e non più soltanto il diritto all’uso dell’automobile privata.

L’Italia ha ipotecato il futuro delle opere pubbliche e della mobilità approvando progetti per nuove autostrade e nuove linee ad alta velocità ferroviaria che costeranno complessivamente oltre 130 miliardi di euro, offriranno ulteriori occasioni di business alla malapolitica e alla criminalità organizzata, sottrarranno al Paese territorio e bellezza spesso senza offrire un servizio migliore alla collettività.

Per soddisfare la domanda di mobilità del 2,8% delle persone e delle merci (è questa la quota di spostamenti quotidiani superiori ai 50 chilometri) si impegna il 75% dei fondi pubblici destinati alle infrastrutture del settore, mentre all’insieme degli interventi per le aree urbane e per il pendolarismo (dove si muove il 97,2% della popolazione) lo Stato destina solo il 25% delle risorse, puntando spesso e ancora una volta su nuove strade, tangenziali e circonvallazioni piuttosto che sul trasporto collettivo o su quello non motorizzato.

C’è un’urgente necessità di riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa laddove si concentra la domanda di mobilità e nello stesso tempo va avviato un radicale ripensamento del settore dei trasporti, sostenendo attraverso scelte strategiche le persone che quotidianamente si muovono usando i treni locali, i bus, i tram e le metropolitane, la bici e le proprie gambe e dando l’opportunità a chi usa l’automobile di scegliere un’alternativa più efficiente, più sicura, più economica.

La #MobilitàNuova si propone di avviare una trasformazione e una rigenerazione della società che va molto al di là della semplice trasformazione degli stili di mobilità individuale e punta a un deciso ridimensionamento del binomio auto+altavelocità. Una scelta, quest’ultima, egoista, dispendiosa, vecchia e inefficiente, che produce inquinamento, incidentalità stradale, danni sanitari, congestione, consumo di suolo e sprawling, aggressione al patrimonio storico, artistico e paesaggistico, iniquità sociale, alienazione e inaridimento delle relazioni sociali.

Al contrario una #MobilitàNuova che ruota attorno a quattro perni – l’uso delle gambe; l’uso delle bici; l’uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l’uso occasionale dell’auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi) – modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d’uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo dove vivono, studiano e lavorano, stimola un’economia agroalimentare basata sul km0, crea lavoro stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso strade e piazze più vissute e frequentate. In altre parole rende le città e il territorio più bello e migliora la qualità della vita.

E’ per questo che ti chiediamo di entrare nella Rete per la #MobilitàNuova, illustrando come questa nuova mobilità può incidere positivamente sui temi che ti stanno a cuore e indicando le tue priorità programmatiche sul tema da indirizzare ai decisori politici.
Insieme daremo vita a questa campagna collettiva e individuale, orizzontale e partecipata, che si articola in due momenti diversi.

Sabato 4 maggio a Milano manifestiamo per imporre ai decisori politici una rivoluzione della mobilità che parta proprio da un riequilibrio delle scelte politiche e delle risorse pubbliche destinate al settore dei trasporti, dando insieme visibilità e sostegno alle vertenze nazionali e locali contro quelle opere pubbliche stradali, autostradali e ferroviarie inutili e dannose per il Paese.
Mentre a partire dal 4 maggio lanceremo insieme una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare (obiettivo un milione di adesioni) che vincoli almeno i tre quarti delle risorse statali e locali disponibili per il settore trasporti a opere pubbliche che favoriscono lo sviluppo del trasporto collettivo e di quello individuale non motorizzato.

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