Coronavirus, il virologo Pregliasco:
«Il virus in mare si disperde, ma quest'estate resta il rischio sicurezza»
Con la data del 4 maggio ormai un passo, anche la stagione calda che ci porterà all'estate non appare così lontana. In tempi normali gli occhi sarebbero rivolti alle vacanze o ai weekend al mare. Abbiamo chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi e presidente Anpas,
i rischi di contagio connessi a un semplice bagno in mare.
«Nell'acqua c'è una diluizione pazzesca, la quota di goccioline va quindi a disperdersi», ha dichiarato il professore. Il vero problema è il contesto per arrivarci - ha spiegato - un conto è l'organizzazione di uno stabilimento, altro è predisporre controlli nelle spiagge libere per garantire il distanziamento sociale. Senza contare che il bagnasciuga è uno spazio libero dove chiunque può passare». Ma anche in acqua, in caso di richiesta di soccorso, il rischio di contatto e, contagio, permane. «Non possiamo tuffarci con la mascherina, è evidente - precisa Pregliasco - servono protocolli simili a quelli che stiamo attuando su tutte le ambulanze anche per chi opera per soccorrere i bagnanti».
Come andremo al mare - se ci andremo - in questa estate 2020 ormai alle porte? Tra le ipotesi, vere o meno, che in queste ore circolano sui social e viaggiano trottando nelle chat di Whatsapp ce ne è una di una ditta di Serramazzoni in provincia di Modena che propone ombrelloni e sdraio debitamente distanziate e protezioni rinforzate grazie a paratie in plexiglass a dividere - e rinchiudere - i bagnanti.
Gli schizzi e i rendering sono molto chiari: al posto del piccolo spiazzo dedicato a ogni singola famiglia si potrebbe optare per un cubo (aperto, ovviamente, sul tetto), la cui base è in sabbia di dimensioni di 4,5 metri per lato. I moduli di plexiglass sarebbero tre da 1,5 metri l'uno, con un ingresso laterale, e un'altezza per modulo di 2 metri. Una delle pareti, o due, o tre, a seconda dell'incastro, confinerebbero con i vecchi "vicini di ombrellone", diventati ormai vicini di cubo. All'interno di ogni struttura gli spazi sarebbero consoni per ospitare ombrellone e due sdraio, mantenendo anche nello stesso nucleo familiare la distanza auspicata di un metro.
Serio o faceto, l'Italia si organizza per ipotizzare la stagione balneare e le nuove postazioni da spiaggia attrezzata fanno il giro della Rete. Di certo a Modena non hanno pensato alla Liguria, alle sue scogliere, alle spiagge sassose, scoscese, impervie e straordinariamente belle. E sui social c'è già chi ci ride su e pensa all'insolazione e alla sauna, tra quelle pareti, cui saremmo costretti senza nemmeno godere di un po' di brezzolina marina.
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