Nel 1944 furono siglati degli accordi noti come “Bretton Woods” (dopo la grande depressione del 1929 e due guerre mondiali) in cui si stabiliva che il dollaro americano era l’unica moneta agganciata all’oro. Tali accordi rimasero in vigore fino al 1971-73, quando fu raggiunto un accordo tra i membri del G10 per rimediare al caos monetario creato dall’allora presidente Nixon, che nel 1971 aveva approvato la legge che sospendeva l’obbligo per la Federal Reserve di convertire dollari in oro al rapporto fisso di 35 dollari l’oncia, stabilito nel 1944 a Bretton Woods. Nixon si comportò così perché la guerra del Vietnam era costata agli USA 12.000 tonnellate d’oro, mettendo a rischio le riserve del Paese. Così, con la fine del legame tra dollaro e monete estere lo standard aureo fu sostituito dal sistema di cambi flessibili. Nel 2022 la Russia torna agli accordi di Bretton Woods, ma questa volta la valuta di riferimento per chi commercia con la Russia è il rublo. Un affronto all’élite di banchieri che da almeno tre secoli padroneggia senza pari. La Russia è il terzo estrattore al mondo di oro, è il quinto detentore di riserve custodite entro i confini e non raggiungibili dalle sanzioni. Non come l’Italia, che è il terzo Paese al mondo come detentore di oro, ma nei propri confini ne ha solo una minima parte. L’operazione è stata avviata dalla Banca centrale di Mosca che sta rastrellando tutte le riserve presenti negli istituti del Paese, pagando l’oro 5.000 rubli al grammo, che corrisponde attorno a 50 dollari, quando il mercato internazionale oggi lo valuta 63 dollari. Inoltre i cittadini russi possono acquistare oro senza pagare l’Iva del 20%. Prima, quando si vendeva un lingotto d’oro in una banca, non era previsto un rimborso dell’IVA: il che rendeva l’operazione non redditizia. Ora il ministero delle Finanze ha definito l’investimento in oro “un’alternativa ideale all’acquisto di dollari” (di solito le persone detengono i loro contanti in dollari poiché il rublo è volatile). Dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’imposizione di sanzioni da parte dei Paesi occidentali, la Banca centrale ha limitato il prelievo di contanti dai conti in valuta estera a 10.000 dollari e ha introdotto una commissione elevata per l’acquisto di valuta estera in borsa. Mi sbaglierò, ma ho l’impressione che il dollaro e l’euro siano due valute destinate a frantumarsi molto presto.
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