Per gli amanti dell’aria aperta e della natura, soprattutto nella stagione calda, la bicicletta è la soluzione migliore. Ma se più persone della famiglia condividono la stessa passione e magari vogliono rimanere insieme? Ecco la soluzione: il risciò.
Il risciò è un mezzo di trasporto non recente, poiché già anticamente era adoperato. La sua origine è asiatica, lì infatti in molti paesi è usato praticamente da sempre.
Il risciò è composto da un “carrello” con due ruote, sul quale si possono sedere una o due persone, a cui sono attaccate due lunghe sbarre che verranno afferrate con le mani dall’uomo che tirerà il mezzo. Questa è la prima versione, quella originale asiatica.
Esistono poi delle varianti, come ad esempio quello trainato da un uomo in bicicletta, invece che a piedi, i cosiddetti ciclorisciò. Oppure gli autorisciò, in cui il mezzo è messo in movimento da un motore.
Sembrerebbe che la paternità di questo mezzo di trasporto si debba legare ad un fabbro americano, Albert Tolman, che alla fine del 1800, per conto del reverendo missionario Jonathan Scobie, lo inventò e lo costruì.
La parola risciò, rickshaw in inglese, deriva dal termine giapponese jinrikisha, che significa veicolo a trazione umana.
I risciò apparvero in India, alla fine del 1880, prima a Simla e poi a Calcutta.All’inizio furono utilizzati dai mercanti cinesi per trasportare le merci, poi dal 1914 fu autorizzato anche il trasporto delle persone.
Ai giorni nostri i risciò sono soprattutto utilizzati a livello turistico: sono a quattro ruote e hanno due sedili con pedali per quattro persone, due davanti e due dietro, con volanti per direzionarli e anche copertura superiore.
La parola risciò, rickshaw in inglese, deriva dal termine giapponese jinrikisha, che significa veicolo a trazione umana.
I risciò apparvero in India, alla fine del 1880, prima a Simla e poi a Calcutta.All’inizio furono utilizzati dai mercanti cinesi per trasportare le merci, poi dal 1914 fu autorizzato anche il trasporto delle persone.
Ai giorni nostri i risciò sono soprattutto utilizzati a livello turistico: sono a quattro ruote e hanno due sedili con pedali per quattro persone, due davanti e due dietro, con volanti per direzionarli e anche copertura superiore.
Ma vi è una grande novità: il risciò elettrico.
Visti i prezzi sempre esorbitanti del carburante principale, cioè la benzina, la necessità di trovare delle valide alternative ha portato ad inventare il risciò ad alimentazione elettrica. L’idea è venuta a Brent Hatch, un quarantacinquenne statunitense che, per combattere la crisi e le spese familiari, ha trovato una soluzione “fai da te” per porvi rimedio: per meno di 2.000 dollari ha comprato un risciò a trazione a pedali usato e l’ha modificato, montatondovi un motore elettrico.
A questo punto qualcuno potrebbe pensare dove sta allora il risparmio? Il risparmio si trova facilmente nella geniale soluzione, che vede al posto dell’energia elettrica derivante da una presa, l’installazione di pannelli solari fotovoltaici. Ecco il video per vedere in pratica la geniale trovata:
Visti i prezzi sempre esorbitanti del carburante principale, cioè la benzina, la necessità di trovare delle valide alternative ha portato ad inventare il risciò ad alimentazione elettrica. L’idea è venuta a Brent Hatch, un quarantacinquenne statunitense che, per combattere la crisi e le spese familiari, ha trovato una soluzione “fai da te” per porvi rimedio: per meno di 2.000 dollari ha comprato un risciò a trazione a pedali usato e l’ha modificato, montatondovi un motore elettrico.
A questo punto qualcuno potrebbe pensare dove sta allora il risparmio? Il risparmio si trova facilmente nella geniale soluzione, che vede al posto dell’energia elettrica derivante da una presa, l’installazione di pannelli solari fotovoltaici. Ecco il video per vedere in pratica la geniale trovata:
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Volete cimentarvi anche voi in una soluzione del genere? Perché no! Basta avere pazienza, capacità manuale, creatività e il modo per rendere migliore questo nostro pianeta è solo lì ad aspettarci, basta volerlo.
In diverse città, tra cui Torino e Firenze, esistono delle iniziative progettuali molto interessanti, che vedono la possibilità di utilizzare i risciò con pedalata assistita, mezzi verdi, non inquinanti né dal punto di vista dell’aria né da quello acustico, come un’alternativa ecosostenibile al traffico cittadino.
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